03 mag 2024
ANTONIO MENON. ARTE E COLLEZIONISMO
Articolo tratto da Juliet Art Magazine - Emanuele Magri
N°217 - Aprile 2024
NEL 2023 NASCE LA FONDAZIONE THE BANK - ISTITUTO PERGLI STUDI SULLA PITTURA CONTEMPORANEA, UN'ISTITUZIONE NAZIONALE DEDICATA ESCLUSIVAMENTE ALLA PITTURA CONTEMPORANEA E HA SEDE A BASSANO DEL GRAPPA ALL'INTERNO DI EX FILIALE DELLA BANCA COMMERCIALE ITALIANA. ANTONIO MENON NE È IL PRESIDENTE
Perché The Bank?
Cercavo uno spazio espositivo non aperto al pubblico. Io ho lo studio a quindici metri da distanza. Qui c'era una banca, mancavano gli impiegati ma c'era tutto, casseforti, mobili, videocamere. Ho conservato gli elementi più caratteristici della banca, le pareti esterne blindate, le bussole all'ingresso, le casseforti, le cassette di sicurezza all'entrata. Quando sono entrato, eravamo nel 2018, venivamo dal fallimento delle banche venete, che ha avuto conseguenze devastanti sui risparmi delle famiglie, che confidavano sulla solidità e serietà delle banche del territorio. Mi è sembrato bello trasformare la banca che per noi veneti è sempre stato un luogo di disagio in uno spazio dove invece viene conservato il bello. The Bank ha questo nome perché non ho mai voluto personalizzare la collezione. Non è importante chi "raccoglie" le opere, sono importanti i quadri e con loro i pittori che li dipingono. Per questo sin da subito ho cercato di non apparire; poi invece ho capito quanto questa cosa fosse inevitabile, nell'interesse proprio degli artisti che
la collezione sostiene. La passione per la pittura figurativa è dentro di me direi da sempre. Non è facile sostenere lo sguardo di un volto quando non si ha il coraggio di interrogarsi, al contrario invece il dialogo aperto con l'opera consente di dare una risposta a domande di più ampio respiro, come il significato che possiamo dare alla nostra vita. Domanda a cui si dà una risposta solo strada facendo, e l'approccio a questo tipo di figurazione è stato salvifico.
Poi è venuta la Fondazione...
Nel tempo ho fatto varie mostre in vari musei però il dialogo con le istituzioni pubbliche per un privato è molto difficile. Costituire la Fondazione è stata la naturale risposta all'esigenza di proseguire nel progetto di promozione della pittura figurativa contemporanea con un soggetto dotato di personalità giuridica che potesse dialogare al meglio con Enti e Istituzioni pubbliche e private. La Fondazione THE BANK - Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea si dedica alla pittura contemporanea, centro di ricerca e di formazione specialistica con l'obiettivo di avvicinare alla pittura contemporanea italiana (e internazionale) un pubblico sempre più ampio. La Fondazione ha in comodato permanente la collezione, che raccoglie le opere di oltre 180 artisti, per la quasi totalità italiani, riferite agli ultimi trenta anni, dal 1990 ad oggi. In questo senso la collezione nel tempo è diventata un vero e proprio osservatorio sul movimento pittorico contemporaneo, in particolare italiano, e svolge da sempre una costante attività di committenza e sostegno rivolta ai giovani pittori e di riscoperta di artisti che, per vari motivi, non sono più inseriti all'interno del sistema delle gallerie che hanno operato in questo senso, e che rappresentano al meglio la figurazione italiana contemporanea. Gli artisti inseriti nella collezione si riconoscono nel lavoro, nella lettura, ricerca, sostegno di The Bank. Quello che li caratterizza è la verità che mettono nelle loro opere e come trasferiscono nelle loro tele tutto quello che sono.
Adesso cosa abbiamo qui?
C'è la collettiva "Pittura Segreta", con circa sessanta artisti, tutti italiani, che raccoglie il movimento pittorico italiano degli ultimi trent'anni. Ci sono artisti giovani, fino ai maestri della figurazione italiana come ad esempio Pignatelli, Petrus, Papetti, Frangi, Verlato, Martinelli, Velasco, ben inseriti all'interno di gallerie, quindi già con un riscontro di pubblico, di critica, di collezionisti. Qui abbiamo due opere di Sergio Padovani che io amo in assoluto, lui incarna quel tipo di pittore di cui abbiamo parlato, alla ricerca della verità: nelle sue opere lui mette la sua vita. Queste due opere hanno fatto parte della personale di Padovani che ha inaugurato questo spazio nel 2019. E questo è il catalogo della sua mostra alla Fondazione Stelline nel 2021 con: "Deposizione nera", "Scene misteriose per palazzi tenebrosi", "I folli abitano il sacro", "Il popolo sovrano", "Voi". Ma gli artisti con i quali ho un rapporto diretto, di amicizia e di condivisione sono tanti, faccio alcuni nomi: Gasparro, Guida, Tassinari, Buttò, Vezzani, Caredda, Fantini, Sorgato, Giuffrida, Lombardo, Bettio, Ragno, Tonda...
E al piano superiore?
Di sopra abbiamo la personale di Michele Moro, artista con una storia romantica. Dipinge persone che in qualche modo hanno fatto parte della sua vita come una squadra immaginaria di Champions League. In questo lavoro si parla di riscatto: la vittoria non appartiene solo ai più fortunati. Qui si avverte la presenza quasi insopportabile di questi personaggi che ci sovrastano, in questo atteggiamento di vittoria, e allo stesso tempo si sente questo rapporto emozionante dell'artista con la madre.
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